distese azzurre di cielo volarono rasoterra allo spavento - con inverni in ogni angolo - mentre qualcuno tratteneva nel pugno il vento e isole d'immaginazione e freddo. |
quando i volontari pulirono dal sangue i teleschermi e i previdenti vi posero sotto catini
quando dalle finestre si vide l'abbassarsi delle nuvole in cumuli di fumo
quando lui la costrinse spingendola contro il muro
quando pervenne una canzone - una canzone da spezzare il cuore
quando lei braccata sbarrò gli occhi passandosi la lingua tra le labbra
quando sui tram la gente parlava di fuoco e rovina ad alta voce e nessuna sosta venne rispettata e diventò superflua anche la sincerità del pane
quando le acque si divisero e si dormiva di giorno per vedere di notte il replay degli scoppi
quando una Decisione ci rese prigionieri
quando s'alzarono le voci e tutti volevano farla finita e quella che non moriva
quando allagarono il mare infuocando il deserto con l'arma nel cassetto
quando i vecchi dissero e gli squilli dei telefono coprirono
quando lei sedette lui uscì sbattendo la porta riaprendola sbattendola ancora e i vetri si ruppero e la casa tremò mancò la luce e si spense il fuoco
e i vetri si ruppero e la casa tremò mancò la luce e si spense il fuoco quando le colline vennero piallate e aggiornata la topografia
quando tornarono gli abissi per i ponti interrotti - i ponti distrutti
quando la vecchia dalle labbra sottili abbassò la testa pose una domanda corse nell'altra stanza
quando le macchine per scrivere vennero oleate
quando i bambini videro il condottiero indicare agli eserciti il lato opposto dove sarebbe sorto il sole
quando il dolore ci divise - il dolore che separa il dolore che seduce
quando il nuovo Re del Mondo ordinò agli eserciti l'inizio dell'approdo dalla parte della sponda e qualcuno si baciò su di una panchina di provincia e il calciatore cadde al suolo
quando contenuti dalla polizia i ragazzi salutarono il rock mentre si smarriva
quando il 'poeta assoluto' transitò davanti a un'osteria con pensieri morbidi guardandosi attorno avventandosi all'interno del Rifugio
quando si sparse voce che i ciechi vedessero e arrivarono gli incantatori di serpenti pulite le strade - i pavimenti - incollato ogni frammento di vetro e il Condottiero guardò dalla parete dove non sorge il sole e sui tram indistinguibile brusio poi un silenzio tranquillo tipo addio
quando s'accesero le luci nelle chiese chiuse
quando quella inarcò la schiena tese il braccio e tra le dita la pezza pendula color-di-seta perché si giuocasse tutti a ruba-bandiera
mentre le case erano fortezze cancelli video-citofoni portieri e porte blindate con serrature tecnicolor panavision mentre sètte dirigevano progetti assaltavano il futuro preparavano la bonifica del bisogno e dell'immaginazione mentre sta più male quasi per morire l'amico tossico sieropositivo senza dio
mentre il ragazzo ha deciso l'ora il modo la bottiglia col messaggio per mandarci tutti all'altro mondo o per tenerci in questo
mentre ciascuno chiudeva ogni spiraglio contro il maglio
mentre si mangiava parlava beveva sposava e l'unica Tempesta diventava chi ci moriva in casa
mentre l'Idea stentava a venire e c'era chi la spingeva a forza di badile
mentre le donne andavano per strada con la messa-in-piega computerizzata
mentre dal cortile il solito canto d'uccelli come giorno festivo - prima vera vicina - inverno più forte - le sei del mattino - i poeti nel sonno e una pioggia banale che comincia improvvisa
mentre milioni di mani alle prese con giarrettiere jeans pistole mucchi di fogli capelli cappelli assegni e coltelli
mentre una donna mi cadeva dal cuore e un'altra s'alzava
mentre sting cantava
quando venimmo circondati dalle ombre della nostra vita che non bastarono a nasconderci a giustificare il non sapere esattamente che fare
quando la nostra voce riusciva a valicare a stento l'attenzione dei compagni-di-strada e in quello 'stento' l'ora del delitto era cominciata
quando fummo coinvolti nella vergogna e mia madre pregava il buon-dio e s'aspettava la bassa marea
quando cominciò a nevicare - alle sette di sera gelava e tutti a correre a casa
quando si vendevano mattoni del Muro polvere di Luna e notizie dal Fronte
quando al di là del mare - dall'altra parte della Terra oltre gli ammassi di banchi d'aria - sconosciuta memoria - diversi vini usi mercati musiche strade - lui alzò le mani dicendo 'm'arrendo' come facevo io quand'ero bambino
quando avvenne ci fosse qualcosa più triste delle nebbie - delle parole d'addio - della nostalgia di un ricordo d'infanzia
quando l'ora arrivò e s'udì il tonfo di un 'topolino' caduto per sonno di mano a un bambino
quando i vecchi ricordarono e le nostre voci cancellarono
quando si mise a ferro-e-a-fuoco il rifugio dello zingaro dell'africano e in cinquecentomila dicemmo 'io non sono stato'
quando fu come 'ombre rosse' - pellerossa - neri - portoricani o italiani
quando allah e gesù cristo perdettero il confronto col nuovo Re del Mondo
quando l'isteria prese la gente e si cambiò l'aria ai rifugi antiatomici e idee come bunker e comodi pensieri su territori minati e le menti ondulanti i portaerei con trattini di confusione come siluri in ogni direzione quando la spazzatura da buttare i piatti da lavare il lavoro da finire la sigaretta da bruciare la bicicletta da riparare
quando l'assegno - la carica alla sveglia - qualcuno da non tradire - un segreto da conservare - un dono riparatore - dalla radio improvvisa ancora la stessa canzone e i fazzoletti di carta lo shampoo alle erbe - lettere da spedire e parole come ferite
quando si sentiva domandare 'di-che-segno-sei' - la macrobiotica alla moda - la lettera dall'india di un amico in galera - una lite furibonda - i ragazzi con la brillantina e i casuals e i signorini vestiti da morti già con fantasmi di fiori e candele e i poveri - i poveri male-in-arnese
quando il Condottiero indicò la vittoria e il gesto fu così vago che convinse la folla
e ancora distese di cielo quando nel tardo pomeriggio era uscito dall'ingenuo rifugio della boscaglia il militare 'alla macchia' - di leva.
trovò tutto normale. Zaino leggero - lui un po' dimagrito - passo incerto - trionfo di dentro e la città giù in fondo con agguati di armi - campanili come missili e intrighi di antenne e di croci - tremula per via di riflessi d'umida luce. il mondo riposava in discesa ed era più facile adesso tornarci.
il posto-di-blocco per caso stava giusto all'ultima curva che precedeva l'asfalto.
vide e pensò che dunque era stato tutto un inganno.
corse ma un poliziotto biondastro più lesto degli altri sparò. lui cadde. quello ancora sparò.
il ragazzo capì e non capì come forse succede quando si muore - disteso per terra - tra guerra e non guerra.