come poter ricordare Gilberto i pomeriggi le nottate e poi pure le mattine cosmiche dal tempo dilatato dentro, dentro il buco nell'altra dimensione quella delle caserme angeliche a carte segrete e nel fossato dei serpenti sacri, e da lì partire per quei viaggi al nuovo mondo su un vascello fatto colla carta rossa delle sigarette Sax da 180 lire il pacchetto che gonfiava le sue vele al vento instancabile delle tue parole e sfidando i mostri atlantidei, le rapide newyorkine ed il gran salto a Niagara attraversavamo in dreamstop le grandi pianure abbeverandoci da lattine di birra extralarge avvolte in carta del pane seduti a culo ghiacciato cogli hobos dalle giacche sdrucite e macchiate su scale innevate di chiese fredde con cuore e lingua caldi a spettegolare sull'ultima trovata fantafilosofica di William Burroughs ed eravamo di casa nelle farmacie aperte 24 ore per fare colazione pranzo e cena con un caffè liofilizzato tenuto ben al sicuro nel frigo all'uopo sempre acceso ho l'età esatta in cui tu hai lasciato il corpo, ma lo so che ci sei ancora perché me ne hai dato la prova, quella che cercano un po' tutti, quando venisti subito dopo in ispirito sino in Messico a dirmi: - A me lasciami in pace. - Evidentemente appena lì Anita ti aveva già informato del mio vizietto di passare nottate da solo in giro per Oaxaca ed i pianeti vari in preda alla coca a parlare coi morti, e, cazzo! con questo V.F.C. (Vaffanculo ovvero Verso Felice Comprensione) cosicccome 30 anni prima mi avevi insegnato la libertà del beatnik, così post mortem mi insegnasti il galateo dell'underground, stavolta nel senso di quell'oltretomba in cui mi contrabbandavo di continuo, vecchio vizio dei poeti, in cerca di quella compagnia immortale che ora, e sempre, cerco e trovo anche qui. grazie, rodolfo
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Natale 1970: mi arriva per posta un biglietto d'auguri scritto a macchina su carta da macellaio: |
UNA PARATA DI TESCHI AFFANNATI AD AMARSI ANSANTI PER CREDERSI VIVI Gilberto Centi |
__________________________________________________ L'AQUILA 10 gennaio 1970 frammento di una poesia di Gilberto dall'archivio personale di Luciano Mastracci
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TESTI: |
Lavori In Corso : DIARIO DELL'EROE (tratto da "TempOrali" n°10 gennaio 1992 edizioni Synergon srl)
STORIA IN PUNTI DI FUGA O SCHEGGE DI STORIA E DI FURIA (tratto da "TempOrali" n°6 gennaio 1991 edizioni Mongolfiera)
IN MEMORIA DI UN GRANDISSIMO: (articolo su "Zero In Condotta")
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ANCHE GILBERTO SI È FERMATO A EBOLI:
"DAL FASCISMO LIBERA NOSTRA MALO"
(25 APRILE 1975)
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