SIAMO TUTTI AYOTZINAPA: 43 versi

 

Siamo i fantasmi che allignano nel porcile della vostra coscienza
Siamo il veleno nei luridi piatti dei vostri banchetti [1]
Siamo le lacrime nere, e rosse, ben nascoste dietro la maschera di Gus Fawkes
Siamo l’incubo nei sonni vostri agitati fra lenzuola insanguinate
Siamo i semi delle piante rampicanti che crepano i vostri palazzi, sino a buttarli giù
Siamo le lancette dell’orologio della vostra caduta
Siamo il virus nel vostro sistema di controllo globale
Siamo le api che non vogliono morire a causa dell’agricoltura transgenica
Siamo le api che raccolgono il polline dai fiori che le madri seminano intorno alle fosse comuni, per trasformarlo nel miele della rivoluzione
Siamo la spina della spigola che rubaste al pescatore, e che strozza la vostra oscena gola
Siamo un sogno di pace e amore, che fa a botte colla vostra trista realtà
Siamo nuvole nere cariche di tempesta che vengono a rovinare la vostra falsa serenità televisiva
Siamo vulcani eruttando le ossa dei vostri massacri innominabili
Siamo semi delle stelle che illumineranno il nuovo firmamento
Siamo i ghiaccioli che vengono a congelare le vostre vacanze dorate alle isole Cayman
Siamo le urla dei bruciati vivi di tutte le inquisizioni
Siamo quest’odore a fuoco che consumerà il vostro plusvalore di rapina
Siamo le pepite d’oro della libertà dell’abbondanza della fortuna
Siamo vento pioggia fiori campi di grano e veniamo ad arricchire il mondo
Siamo il brillio nell’occhi, occhi che vedono tutto, occhi che trasformano tutto, occhi distruttori, occhi creatori
Siamo il canto degli dei nella cerimonia della creazione
Siamo il sole dopo la tempesta, il primo buon raccolto dopo la siccità, l’amore distruggendo il vostro terrore
Siamo la visione, lo strappo nel tessuto della realtà illusoria che ci permette d’intravedere l’aldilà
Siamo il sangue di Cristo, i piedi di Cuauhtémoc [2] che ci insegnano il cammino, piume di Quetzalcoatl ad abbellire il mondo
Siamo la musica degli elettroni, il ritmo dei bosoni di Higgs, i passi segreti della danza del signore Nataraja
Siamo quelli del buon inizio [3]
Siamo i lampi che squarciano l’oscurità del nuovo ordine mondiale
Siamo le orme di Mescalito, Hekari, Masha, il Cervo Azzurro [4]
Siamo la brezza che ti rovina l’acconciatura, il fango che t’inzacchera le scarpe, la terra sulle mani
Siamo la controinformazione, la controcultura, l’arte, la guarigione del paese, la guarigione del mondo intero
Siamo l’emozione del nuovo, il rispetto dell’antico, lo stupore di fronte al tutto
Siamo i postumi terribili della vostra festa vampira
Siamo quelli che apprezzano un solo gabbiano: Jonathan Livingstone [5]
Siamo i rivoltosi, i proletari, quelli che non seguono le mode, semmai noi le creiamo
Siamo la coscienza della classe lavoratrice, degli irregolari, dei precari, dei contadini, degli studenti
Siamo la memoria dei diritti che i nostri padri hanno conquistato col sangue e che adesso volete cancellare col nostro stesso sangue
Siamo quelli che studiano invece di andare a fare i gradassi
Siamo la speranza delle comunità più lontane, dei quartieri degradati, dei bambini
Siamo quelli che comprano libri e penne e colori e pennelli e strumenti musicali, invece che armi
Siamo la solidarietà, la cooperazione, l’equità, l’uguaglianza
Siamo il sogno di una giustizia giusta
Siamo quelli che non ascoltano i vostri narcocorridos [6] di merda e che continuiamo a cantare della clara, la entrañable transparencia [7]
Siamo quelli che sempre per natura intrinseca non accettano la morte, perché siamo la Vita

 

Rodolfo de Matteis, Real de Catorce Messico 17/20 novembre 2014

 

[1] Citazione da Gilberto Centi : “vomiterete sangue nei luridi piatti dei vostri banchetti”
[2] Cuauhtémoc fu il principe azteco che guidò la resistenza contro gli spagnoli colonialisti, 
al quale Cortes bruciò i piedi prima di ammazzarlo
[3] in opposizione al “buon fin” gran truffa commerciale che si celebra ogni anno in Messico 
proprio il fine settimana dell’anniversario della rivoluzione
[4] alcuni dei nomi propri dello spirito del Peyote   
[5] in relazione ad Angelica Rivera, detta “la gabbiana”, già attrice di telenovela
e ora moglie del presidente del Messico EPN, attualmente al centro di uno scandalo di corruttela 
[6] canzoni apologizzanti alla vita mafiosa  
[7] parole tratte dalla celeberrima canzone “Hasta siempre Comandante Che Guevara” 

 

l'autore leggendo l'originale spagnolo di questa poesia fronte al pallazo del governo in San Luis Potosí Messico 
durante la manifestazione del 20 novembre 2014 (puoi ascoltarlo cliccando qui)


trasmissione esplicativa al riguardo della mia webradio TRANSMUNDO EXPRESS CAFÉ: