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POES
IA IMPERSONALE



 

Dell’infinito fuoco sono una scintilla


Io sono parte delle infinite possibilità, di questo luogo donde nascono tutti i sentieri


Io sono una lucciola nell’oscuro mare della coscienza, la cui luce a volte non vedo


Io sono pura energia, che crea e distrugge


Fra i numeri io sono x, y e z, che evolvono da zero a infinito


Io sono parte di questo mondo, di questo Messico dei miei amori dei miei dolori, parte di quest’Africa della mia Gloria


Io sono parte dei misteri dell'India Maha Bharat, sono il Vino d'Italia, lo spettro d'Europa

 


Io sono Tetzkatlipoca, nel cui specchio d’ossidiana s’intravede il fumo di anime oscure

Io sono il barbaro, il pagliaccio, l’Imbroglione, uno dei dadi truccati che Dio lanciò, io sono la battuta la risata la lacrima nera


Io son parte del sorriso nel tuo sguardo, che mi osserva coi miei stessi occhi


Io sono vita teatro passione contraddizione rottura; fra le morti sono quello che se ne va a occhi aperti


Io sono quello che chiese i tempi supplementari a Nostra Signora, e sta qui a raccontarlo


Io sono l’amore i baci le carezze l’estasi le mani che guariscono, le acque


Io sono Akón, parte dell’infinito Pilastro che sorregge il Cielo


Io sono parte del cazzo infinito che ci si frega, sono un bagnante felice nelle acque senza fine del ventre primordiale che ci generò


Io sono parte della tua famiglia, sono la memoria del gemello che ti divorasti, sono la fortuna del tenerlo dentro, sono la fortuna di questa pelle elettrica


Io sono il vento che molesta i tuoi occhi brillanti, sono il microbo che osservi col tuo microscopio


Io sono un byte dell’infinita informazione, sono un programma pirata che naviga nella rete, virus che può svelare la Matrix


Nel deserto sono impronta e pietra nella montagna


E fra i miei antenati gli alberi io sono una goccia d’incenso nell’infinito fuoco.




 

Alameda Central, Città del Messico, 1º aprile 2009