Salendo verso Monterrey
la Terra incomincia
col disegnare a china
il raro profilo delle sue montagne.
Netta contro il cielo
si staglia una linea
dai contorni fra i più assurdi mai visti.
Lì, dorme un uomo,
enorme, fra cirri
torri e castelli.
Singole vette non esistono
né coni, ma picchi arrotondati
o meno
precipitano poi solitari.
Le rocce e la vegetazione
compongono strani disegni.
Lì, un Dio Aquila.
Qui, due colline
formano le tette
di una gigantessa,
forse ermafrodita,
ché ha tre piedi.
Ascolta, la Titana,
un enorme Serpente.
I miti del mondo
son scritti qui, tutti,
per chi ha occhi per leggere.
In un primigeno amplesso
di Cielo e Terra
le montagne si specchiano
nelle nubi ed allora
scopri donde vengan tali rare forme.
Sono gli stessi cirri,
uguali i profili d’aria
a quelli di roccia.
On the road to Monterrey - 10 settembre 2001